Il nome, o sostantivo, è quella parte variabile del discorso che serve ad indicare persone, animali, cose, idee, concetti, stati d'animo, azioni, fatti. Qui puoi trovare moltissimi esercizi sui nomi generati in modo casuale: scegli gli esercizi che vuoi fare e ad ogni caricamento della pagina ti verranno proposti esercizi di analisi grammaticale sui nomi nuovi!
L'analisi grammaticale dei nomi si fa specificando se il nome è:
Occorre dunque riconoscere cosa indica il nome (persone, animali o cose), il suo significato (comune o proprio, individuale o collettivo, concreto o astratto), la sua forma (maschile o femminile, singolare o plurale) e la sua struttura (primitivo, derivato, alterato o composto).
I nomi comuni indicano persone, cose o animali generici e si scrivono con la lettera minuscola (ragazzo, matita, gatto).
I nomi propri indicano persone, cose o animali in modo individuale e preciso e si scrivono con la lettera maiuscola (Mario, Terra, Boby).
I nomi primitivi non derivano da nessun'altra parola, sono quindi formati solo dalla radice e dalla desinenza (barca, acqua, sole).
I nomi derivati derivano dai nomi primitivi, con l'aggiunta di prefissi e suffissi, e assumono un significato diverso dal nome primitivo da cui derivano, ad esempio:
I nomi individuali indicano una sola persona, animale o cosa (persona, lupo, studente).
I nomi collettivi indicano un insieme di persone, animali o cose (gente, branco, classe).
I nomi concreti indicano persone, animali o cose che possiamo percepire attraverso almeno uno dei 5 sensi (cioè la vista, il gusto, l'udito, l'olfatto, il tatto).
I nomi astratti indicano idee, concetti o sentimenti e tutto quello che non possiamo percepire attraverso i 5 sensi.
A volte è difficile distinguerli, ad esempio i nomi riguardanti le azioni sono considerati concreti, anche se dovrebbero essere astratti: azioni come sonno, corsa e scrittura non possiamo raffigurarli, ma possiamo comunque percepirne gli effetti. Inoltre lo stesso nome può essere concreto o astratto a seconda del significato della frase, ad esempio:
I nomi composti sono formati dall'unione di due o più parole o parti di parole; si possono formare combinando:
Solo i nomi di persona o di animale cambiano genere e, rispetto al modo con cui lo fanno, possono essere classificati in quattro gruppi:
I nomi mobili modificano la loro desinenza quando cambiano il genere, esempi:
I nomi indipendenti hanno forme completamente diverse al maschile e al femminile, esempi:
I nomi di genere comune hanno la stessa forma per il maschile e per il femminile e si riferiscono principalmente a persone; occorre dunque considerare il genere dell'articolo o dell'aggettivo che li accompagna, esempi:
I nomi di genere promiscuo hanno una sola forma per indicare maschi e femmine e si riferiscono principalmente ad animali; quando si deve distinguere il genere, si aggiunge al nome il temrine 'maschio' o 'femmina', esempi:
La maggior parte dei nomi ha due forme, una per il singolare e una per il plurale; attraverso la variazione della desinenza passano dal singolare al plurale, ad esempio:
I nomi invariabili presentano la stessa forma al singolare e al plurale; per capire il numero occorre considerare l'articolo o le altre parti variabili del discorso che, riferite al nome, concordano con il suo numero, esempi:
I nomi difettivi difettano, cioè mancano, del singolare o del plurale.
Hanno solo la forma singolare:
Hanno solo la forma plurale:
Possono essere considerati difettivi anche alcuni nomi irregolari, cioè che hanno delle irregolarità nel passaggio dal singolare al plurale:
I nomi sovrabbondanti presentano due plurali di genere e significato diversi, esempi:
Visualizza la Privacy Policy o la Cookie Policy