I modi verbali


I modi verbali sono sette ed indicano la maniera in cui l'azione si presenta: certa, desiderabile, possibile, probabile.

Per l'analisi grammaticale automatica di verbi e frasi puoi usare la mia analisi grammaticale online, oppure puoi utilizzare il coniugatore automatico per calcolare la coniugazione dei verbi.

Il modo indicativo

Il modo indicativo è un modo finito (cioè indica con precisione la persona, il numero ed il tempo) e serve ad indicare la realtà, cioè tutto quello che è vero, sicuro o ritenuto tale; i suoi tempi sono otto, di cui quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice) e quattro composti (passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro anteriore).

Modo indicativo tempo presente

  • Si usa per indicare un'azione che avviene nel momento in cui si parla, es: Preparo una torta;
  • oppure per raccontare un'azione passata a cui si vuole attribuire maggiore attenzione, es: La seconda guerra mondiale scoppia nel..
  • oppure per fare una citazione, es: Leopardi afferma che..
  • si usa anche per esprimere una verità sempre vera, es: I mesi dell'anno sono dodici.

Modo indicativo tempo passato prossimo

E' un tempo composto e si ricava utilizzando l'indicativo presente del verbo ausiliario (essere o avere) + il participio passato del verbo da coniugare.

  • Si usa per indicare un'azione avvenuta in un passato molto recente, es: Ieri pomeriggio abbiamo festeggiato;
  • oppure si usa per indicare un'azione avvenuta lontano ma i cui effetti si continuano a manifestare, es: Mi sono laureato 5 anni fa'.

Modo indicativo tempo imperfetto

  • Si usa per indicare un'azione passata che ha avuto una certa durata, es: La gente affollava i negozi;
  • oppure per indicare la contemporaneità rispetto ad un altro tempo passato, es: Mentre rientravamo, scoppiò il temporale;
  • si usa anche nelle descrizioni, es: I miei capelli erano biondi;
  • o per indicare un'azione che si ripeteva abitualmente nel passato, es: Ad agosto andavamo al mare.

Modo indicativo tempo trapassato prossimo

E' un tempo composto e si ricava utilizzando l'indicativo imperfetto del verbo ausiliario (essere o avere) + il participio passato del verbo da coniugare. Non si usa da solo, ma è sempre collegato ad un'altra azione passata che però si svolge dopo, es: Era uscito da poco, quando arrivò lo zio.

Modo indicativo tempo passato remoto

Si usa per indicare un'azione avvenuta molto tempo fa e che si è già conclusa, es: Iniziai gli studi nel 1930. Nella lingua parlata del nord Italia non è quasi mai utilizzato, invece è giustamente utilizzato in alcune regioni centrali o meridionali come la Toscana.

Modo indicativo tempo trapassato remoto

E' un tempo composto e si ricava utilizzando il passato remoto del verbo ausiliario (essere o avere) + il participio passato del verbo da coniugare. Si usa per indicare un'azione avvenuta e definitivamente conclusa nel passato rispetto ad un'altra azione espressa al passato remoto, es: Appena ebbe finito di leggere, ricominciò con un altro libro.

Modo indicativo tempo futuro semplice

  • Si usa per indicare un'azione che avverrà dopo rispetto al momento in cui si parla, es: Domani sfideremo la tua squadra;
  • oppure per esprimere un dubbio, es: Come si comporterà?
  • spesso è sostituito dal presente per azioni molto vicine e certe, es: Stasera vado al cinema.

Modo indicativo tempo futuro anteriore

E' un tempo composto e si ricava utilizzando il futuro semplice del verbo ausiliario (essere o avere) + il participio passato del verbo da coniugare. Si usa per:

  • indicare un'azione futura che avverrà prima di un'altra espressa con il futuro semplice, es: Quando avrò finito il libro, ne leggerò un altro;
  • oppure per esprimere un dubbio, es: Avrà capito quello che gli ho detto?

Il modo congiuntivo

Il modo congiuntivo è un modo finito ed esprime dubbio, incertezza, possibilità e desiderio; i suoi tempi sono quattro, due semplici (presente e imperfetto) e due composti (passato e trapassato).

Il modo condizionale

Il modo condizionale è un modo finito e presenta un fatto in forma attenuata, dubitativa ed eventuale quando è usato nelle frasi indipendenti, oppure indica un fatto condizionato da un altro; i suoi tempi sono due, uno semplice (presente) e uno composto (passato):

  • il condizionale presente esprime un fatto che potrebbe verificarsi nel momento in cui si parla o successivamente, a condizione che se ne verifichi un altro (Verrei, qualora si rendesse necessario);
  • il condizionale passato indica un fatto che avrebbe potuto realizzarsi prima del momento incui si parla, ma non è stato possibile perchè è mancata una condizione (Avrebbero partecipato più persone, se la gara si fosse svolta in città).

Il modo imperativo

Il modo imperativo è un modo finito ed esprime un comando, un invito, un consiglio o una preghiera. Ha solo un tempo semplice, il presente, il quale ha solo la 2a persona singolare e la 2a persona plurale; per le altre persone (3a singolare, 1a plurale, 3a plurale) si usano le forme corrispondenti del congiuntivo presente (all'imperativo non esiste la 1a persona singolare).

Il modo infinito

Il modo infinito è un modo indefinito (ossia esiste solo una persona e si chiama persona indefinita) ed indica genericamente l'azione senza determinarne la persona e il numero; ha un tempo semplice (presente) ed un tempo composto (passato):

  • l'infinito presente si usa per indicare contemporaneità o posteriorità rispetto al verbo della preposizione reggente (cioè esprime un'azione che si verifica nello stesso tempo oppure dopo rispetto al verbo principale della frase, esempio: Penso di vedere tua madre tra la folla);
  • l'infinito passato, al contrario del presente, si usa per indicare anteriorità rispetto al verbo della preposizione reggente (Penso di aver visto tua madre ieri).

Il modo participio

Il modo participio è un modo indefinito ed è il modo verbale che "partecipa", cioè può avere le caratteristiche di verbo, nome o aggettivo; ha due tempi semplici (presente e passato):

  • il participio presente si usa come nome se preceduto dall'articolo (il cantante), come aggettivo se concorda con il nome a cui si riferisce (gli studenti brillanti), o più raramente come verbo in espressioni giuridiche o letterarie (I danni derivanti da...);
  • il participio passato si usa anch'esso come nome se è preceduto dall'articolo (il candidato), come aggettivo se concorda con il nome a cui si riferisce (Sei un ragazzo educato), oppure come verbo: insieme ai verbi ausiliari essere o avere forma i tempi composti degli altri modi verbali (Sono scesi in giardino); inoltre si usa per costruire la forma passiva dei verbi transitivi insieme all'ausiliare essere (Paolo è ammirato da tutti); può essere usato anche da solo (Caduto dalla bici, si alzò).

Il modo gerundio

Il modo gerundio è un modo indefinito ed esprime un'azione che specifica la causa, il modo o il tempo della preposizione reggente; ha un tempo semplice (presente) ed uno composto (passato):

  • il gerundio presente esprime un'azione che si verifica insieme ad un altra (Mi emoziono raccontando questa storia); spesso si usa insieme ai verbi fraseologici stare e andare (La cena sta cuocendo / Il caldo va aumentando);
  • il gerundio passato esprime un'azione che si è svolta prima di un'altra (Avendo compiuto 18 anni, potevo firmare le giustificazioni).

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